Dopo aver introdotto l’alfabeto gaelico, ci addentriamo ora nella vera grammatica. Oggi analizzeremo le famose lenizioni. Per completezza, il termine gaelico per lenizioni è séimhíu.
Detto questo, possiamo cominciare!
Le mutazioni, caratteristiche di tutte le lingue celtiche, modificano il suono di una parola in determinati contesti. Possono essere causate da una particolare parola o particella, da una specifica struttura grammaticale o da una combinazione delle due. Per lo più, le mutazioni coinvolgono le consonanti, anche se vi sono cambiamenti anche nelle vocali. È importante precisare che non tutte le consonanti sono soggette a mutazione.
La mutazione più comune è la lenizione, che coinvolge nove consonanti in una vasta gamma di situazioni. Questa mutazione si manifesta con l’aggiunta di una “h” dopo la prima consonante della parola. Ecco l’elenco delle consonanti interessate dalla lenizione:
b -> bh bán/bhán
c -> ch cóta/chóta
d -> dh dubh/dhubh
f -> fh fuinneog/fhuinneog
g -> gh gaoth/ghaoth
m -> mh máthair/mháthair
p -> ph póca/phóca
s -> sh sagart/shagart
t -> th teach/theach
Come potete vedere, è facilmente riconoscibile dalla “h” subito dopo la prima consonante. Inoltre, le consonanti residue (h, l, n, r) non subiscono la mutazione. Ora elencherò alcuni dei contesti in cui è necessario utilizzare le lenizioni:
Per caratterizzare il verbo in una frase (ad esempio, per renderlo al passato):
- Tit mé Io cado -> Thit mé Io caddi
Per negare il verbo:
- Feic mé Io vedo -> Ní fheic mé Io non vedo
Per indicare il genere di un nome (maschile o femminile):
- an crann l’albero an chlann la famiglia
Nei casi di un aggettivo di un nome femminile:
- lá maith buon giorno oíche mhaith buona notte
In caso di particolari situazioni, come numeri, aggettivi possessivi, preposizioni:
teach amháin una casa -> trí theach tre case
a carr la sua (di lei) macchina -> a charr la sua (di lui) macchina
ag Gearóid a Gearóid -> ó Gearóid da Gearóid
Nel corso del blog, ne incontreremo molti altri!
In alcuni casi, vi è un blocco delle lenizioni. Questo avviene quando la “s” (sia larga che stretta) è seguita da una consonante come p, t, c, f, m. Perciò in questi casi, non si aggiunge la “h”, anche se la situazione lo richiede. Ecco alcuni esempi:
an scian mhaith il coltello buono -> anche se il nome è femminile (si intuisce dall’aggettivo “maith = buono” che ha la “h”), il nome resta immutato a causa della presenza di “c” dopo la “s” iniziale;
trí sciorta tre gonne -> anche se il nome segue il numero “trí = tre”, resta immutato a causa, ancora una volta, della “c” dopo la “s” iniziale.
Inoltre, non si verifica mutazione se le parole dopo l’articolo “an”, equivalente a “the” in inglese, iniziano per t, d, s, anche se le altre consonanti sono mutate. Esempi:
an bhean bheag la piccola donna
an tír bheag la piccola terra
an ghloine mhór la grande vetrata
an deoch mhór il grande drink
Come potete vedere, nonostante i nomi siano femminili (tír e deoch, come si nota dalla mutazione sull’aggettivo), il nome resta immutato perché inizia con “t” e “d” e segue l’articolo “an”. Altre parole che evitano la mutazione di t, d, s sono céad “primo” e agus “e”.
Alla prossima!
Slán go fóill!
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Citazione
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